Data pubblicazione: 20-12-2022
Ripercorrendo la storia delle prima agenzie di comunicazione, pensare di riuscire ad individuare quante persone fossero riuscite a “colpire” tramite una determinata promozione pubblicitaria era a dir poco fantascienza. Così come non era possibile sapere con esattezza età, sesso, condizione sociale e posizione geografica delle persone raggiunte tramite una campagna.
Da quegli anni molte cose sono cambiate e i digital marketers di oggi, grazie all’avvento delle nuove tecnologie, sono in grado di accedere a tutta una serie di dati di monitoraggio, interpretando con efficacia il comportamento degli utenti.
Si può dire che il problema di oggi sia diametralmente opposto: la quantità di dati raccolti è davvero grande (e in costante ascesa) e con essi la capacità di interpretarli.
Per questo, in questo articoli scopriremo insieme cosa esattamente si intende con il tracciamento degli annunci ed il significato e l’utilizzo pratico dei Cookie e dei Pixel di monitoraggio, tutti concetti che siamo sicuri hai già sentito menzionare.
Cosa si intende per tracciamento degli annunci?
Per riuscire ad approfondire e interpretare il comportamento degli utenti online e successivamente migliorare la loro esperienza web, è indispensabile saper impostare un “tracciamento degli annunci”, ovvero un vero e proprio processo di raccolta dati sull’andamento delle campagne.
Un metodo utilizzato è quello di misurare le performance delle inserzioni pubblicitarie. Si tratta di una modalità di tracciamento che non dipende esclusivamente da pixel, cookie o tag (come vedremo nei prossimi articoli).
Questo tipo di monitoraggio viene misurato dalle varie piattaforme di analytics (in questo fattispecie rientrano: Google Ads, Manager e Analytics), tenendo conto di metriche come:
- Click
- Impression
- Costo per Clic
- Costo per risultato
- Costo per mille impressioni
- Visualizzazioni
- Costo per acquisizione
- Conversioni
- E molto ancora…
Come mettere in collegamento Analytics ed advertising ?
Ci sono diversi metodi per integrare le due piattaforme e permettergli di interagire al fine di scambiare dati ed informazioni. Quest’ultimi vengono raccolti attraverso:
- cookie
- URL e
- tag/ pixel di monitoraggio.
Proprio perché i dati che si possono tracciare sono davvero tantissimi, come sono altrettanti i metodi di tracciamento, è buona norma identificare in fase preliminare cosa sia davvero utile tracciare (anche sulla base degli obbiettivi da raggiungere) in un determinato annuncio o campagna pubblicitaria.
Cookie
Quando entri su siti internet, spesso un banner ti chiede di accettare i cookie, ma ti sei mai chiesto di che cosa si tratta?
Un cookie e un piccolissimo pezzo di dati memorizzati sul computer dell’utente dal browser durante la navigazione su in sito web.
I cookie nascono per ricordare le informazioni di stato (pensa ad esempio agli articoli aggiunti in un carrello di negozio online) oppure per registrare l’attività di navigazione dell’utente (come click su specifici pulsanti o registrare le pagine che hai già visitato in precedenza o le informazioni che l’utente ha inserito nei campi di un modulo); sono stati creati per avere un meccanismo quanto più affidabile per i siti web.
Con le leggi sulla privacy risalenti al 2011, è nato l’obbligo di richiederne l’approvazione ed è per questo che oggi vi richiedono di accettare i termini dei cookie non appena visitate un sito.
I cookie per i marketer sono davvero fondamentali, perché consentono di analizzare il comportamento degli utenti su un sito internet e migliorare l’esperienza personalizzandola, ma solo ottenendo il loro consenso esplicito è possibile farlo.
Essi, infatti, sono i principali responsabili della maggior parte delle campagne di retargeting. Inoltre permettono la scoperta delle abitudini di navigazione di uno specifico gruppo di utenti, rendendo possibile la creazione di annunci sempre più pertinenti e mirati.
Insomma, un vero toccasana per chi si occupa di marketing online.
Nella fattispecie, i cookie possono essere di due tipi:
- Di prima parte, vengono inseriti sul vostro dispositivo direttamente dal sito web che state visitando.
- Di terza parte, invece, vengono inseriti sul vostro dispositivo non direttamente dal sito web che state visitando, ma appunto da una terza parte come un inserzionista o un sistema analitico.
In definitiva, bisogna accertarsi qual è il soggetto che installa i cookie sul device, se il gestore del sito o un sito terzo che installa gli stessi per il tramite del primo.
Pixel di monitoraggio
Un pixel di monitoraggio è una porzione di codice, rilasciata da alcuni sistemi, con lo scopo di essere integrata in siti, annunci e anche mail, al fine ultimo chiaramente di tracciare i dati.
Al momento del suo caricamento, sarà in grado di inviare un segnale al vostro strumento di tracciamento ed indicare che un utente ha visualizzato l’annuncio, la pagina oppure l’e-mail.
Quel che rende i pixel uno strumento davvero potente, è insito nella loro capacità di raccogliere anche dati completi sia sull’attività dell’utente che nella configurazione del browser.
Ma i pixel sono anche molto utili nell’ottimizzazione degli annunci, in quanto riescono a restituire come gli utenti hanno interagito con esso, e di conseguenza anche con i siti terzi ai quali gli annunci stessi indirizzavano. Si tratta di informazioni indispensabili per ottimizzare ogni fase del percorso utente.
Si conclude qui, per oggi, il viaggio nella comprensione del monitoraggio dei dati e dei molti concetti e strumenti ad essi collegati.
Consclusione
Si conclude qui, per oggi, il viaggio nella comprensione del monitoraggio dei dati e dei molti concetti e strumenti ad essi collegati.
Nel prossimo articolo proseguiremo l’itinerario, scoprendo come funziona il tracciamento Google, indispensabile per un attività di digital marketing. Se ti è piaciuto l’articolo e vuoi leggerne altri, diventa nostro “amico di penna”, riceverai una mail di notifica per i nostri prossimi articoli.
A presto,
Il team di Mad Innovation.