Data pubblicazione: 15-02-2023
Ma in pratica come funziona?
Potremmo partire dicendo che il tuo sito è come un’automobile, di cui Google Analytics è il quadrante. Infatti, questo tool ti fornisce informazioni sull’andamento e il comportamento della tua auto.
A cosa serve il quadrante nell’auto?
Quando c’è un problema si accende una spia per evidenziare che qualcosa non va.
Attraverso le sue indicazioni, potrai capire cosa non sta funzionando e riuscire a modificare il tuo comportamento in tempo. Inoltre, il quadrante ti mostra a che velocità stai andando e quante miglia hai già percorso.
Insomma, grazie a questo elemento fondamentale sei costantemente aggiornato sulla condizione della tua automobile.
Se hai voglia di scoprirne di più, continua la lettura e segui, passo dopo passo, le indicazioni per capire come si sta muovendo il tuo sito.
Ti sorprenderà scoprire tutti i dati che puoi raccogliere sulla tua piattaforma online!
1. Conosci i tuoi utenti
2. Il controllo delle parole chiave da motore di ricerca
3. Cosa cercano gli utenti nel tuo sito
4. Il funnel di acquisizione
5. Conclusioni
1. Conosci i tuoi utenti
Il punto di partenza quando si definisce una strategia di web marketing è rappresentato dalla creazione delle Buyer Persona, ossia dei profili che identificano il cliente ideale.
Ma alcune volte può capitare che, nel corso del tempo, ci si renda conto che il target a cui ti stai indirizzando non corrisponde appieno ai tuoi Buyer Persona. Grazie alla sezione relativa al “pubblico” di Google Analytics avrai un’idea generale di chi si approccia al tuo sito. Saprai, quindi, con certezza su chi devi puntare per poter ottenere particolare séguito e visibilità.
Il processo per arrivare a conoscere il tuo potenziale cliente è semplice. Entra su Google Analytics e clicca su:
Pubblico > Panoramica.
Questa pagina ti presenta in modo specifico chi è l’utente, da dove arriva, che lingua parla e molte altre sue caratteristiche.
Cosa puoi scoprire?
- Il numero di utenti.
- Il numero di nuovi utenti hanno visitato il tuo sito (per la prima volta?).
- Il numero di sessioni (il numero di collegamenti totali degli utenti per il periodo indicato).
- Il numero di sessioni per utente (si tratta del valore medio di pagine visualizzate per utente. Per esempio, se è presente il numero 2, significa che, in media, ogni visitatore visita 2 pagine del sito prima di abbandonarlo).
- Visualizzazioni di pagina (vale a dire, il numero di pagine – qualsiasi esse siano – visualizzate dagli utenti nel periodo di riferimento).
- Pagine/sessione (questo valore è molto simile al numero di sessioni per utente, ma indica anche le pagine duplicate).
- Durata sessione media.
- Frequenza di rimbalzo (percentuale degli utenti che sono entrati in una sola pagina per poi uscire e sparire per sempre).
Dopo questa tabella, noterai dei dati in percentuale relativi alle lingue parlate dall’utente che ha visitato il sito, al loro Paese di provenienza e alla città. Informazioni minori si riferiscono al Browser, al sistema operativo e al fornitore di servizi. Sull’elenco alla tua sinistra troverai anche sezioni relative alla fascia d’età in cui si collocano i visitatori e al sesso, oltre che alle loro categorie di interesse (per esempio, sport, computer, alimenti,…).
2. Il controllo delle parole chiave da motore di ricerca
Prima di tutto dobbiamo fare una premessa: prima di realizzare il tuo sito o di intraprendere qualsiasi tipo di attività relativa al content marketing, speriamo tu abbia accuratamente scelto le parole chiave giuste per la tua azienda, ovvero quelle keyword per le quali vuoi posizionare il tuo sito sui motori di ricerca. Da queste, infatti, dipendono tutti i testi e gli articoli che pubblichi, oltre che i nomi delle diverse categorie e sezioni in cui è diviso il sito.
Arrivati a questo punto è lecito che tu voglia conoscere se la tua scelta è stata premiata, perciò anche in questo caso Google Anaytics è lo strumento che ti aiuta a capire per quali parole chiave ottieni traffico sul tuo sito e quali keyword, invece, non attirano l’attenzione dell’utente.
Per riuscire a capire per quali keyword hai maggior visibilità online, segui questo percorso:
Acquisizione > Search Console > Query
A questo punto, come di consueto, ti troverai di fronte ad un grafico e ad una tabella. Scopriamo assieme cosa ti indica:
- Query di ricerca. Qui trovi l’elenco dei termini che hanno generato impressioni (ossia, per quale parola chiave il tuo sito è apparso come risultato nel motore di ricerca!).
- Clic. Questo valore ti indica quanti clic hai ricevuto su un risultato collegato alla parola chiave di riferimento.
- Impressioni. Come dicevamo precedentemente, è il numero che esprime quante volte per una determinata keyword sei stato visualizzato sulla serp (search engine results page, ossia pagina dei risultati del motore di ricerca). Nota bene: non è necessario che l’utente abbia poi cliccato sul risultato e sia entrato nel sito!
- Ctr. Si tratta del rapporto tra percentuale di clic e numero di impressioni. In parole povere, quanto la meta description è attinente con ciò che sta cercando l’utente?
3. Cosa cercano gli utenti nel tuo sito
Conoscere le parole chiave per le quali sei posizionato meglio sul motore di ricerca è fondamentale. Ma per completare l’opera, Google Analytics ti offre un ulteriore strumento: quello riguardante i termini di ricerca.
Cosa chiedono gli utenti al tuo sito? Cosa vogliono trovare nella tua piattaforma? Si tratta di una serie di dati che ti indicano quali sono le keyword inserite dai visitatori per trovare qualcosa di specifico sul tuo sito.
Per scoprire se le tue parole chiavi sono efficaci, segui questo procedimento:
Comportamento > ricerca su sito > termini di ricerca.
A questo punto ti apparirà una tabella molto esplicativa, che ti indica diversi valori:
- Nella prima colonna trovi lo specifico termine di ricerca.
- Nella seconda colonna trovi il totale delle ricerche uniche. Si tratta del valore che indica il numero di volte che gli utenti hanno eseguito ricerche all’interno del sito.
- Nella terza colonna trovi le visualizzazioni di pagina/ricerca. È il numero medio di volte in cui I visitatori hanno aperto la pagina visualizzata dopo una ricerca interna al sito.
- Nella quarta colonna trovi la percentuale di uscite dalla ricerca, ossia quanti utenti hanno deciso di abbandonare il sito dopo una ricerca (a quanto pare, non soddisfacente!).
- Nella quinta colonna trovi la percentuale di perfezionamento della ricerca. È il valore medio delle volte in cui una ricerca è stata poi modificata (ossia, perfezionata).
- Nella sesta colonna trovi il tempo dopo la ricerca, cioè quanto tempo sono rimasti I visitatori dopo aver svolto una ricerca interna al sito.
- Nell’ultima colonna trovi la profondità media della ricerca. Questo numero indica quante pagine sono state visualizzate dopo aver svolto una ricerca interna al sito.
Questi dati ti permettono di capire se i contenuti sono idonei o se è necessario sviare verso nuove keyword. Inoltre, puoi facilmente comprendere quali sono le parole chiave più gettonate e puntare l’attenzione dei tuoi testi su quelle.
Ovviamente, i tassi a cui devi far particolare riferimento sono quelli relativi alla percentuale di uscita dalla ricerca e le visualizzazioni di pagina/ricerca (con la relativa durata).
Come interpretarli? Un’alta percentuale di uscita ti dovrebbe far venire un campanello di allarme perché potresti avere lacune all’interno del sito o della pagina a cui ti riferisci (argomenti relativi l’attività che svolgi e non trattati minimamente o trattati superficialmente).
D’altro canto, un alto valore delle visualizzazioni potrebbe indicare che stai lavorando bene, ossia che un visitatore ricerca un determinato termine e trova la risposta di cui necessitava. Una durata di permanenza elevata ne è una seconda prova.
4. Il funnel di acquisizione
Sapevi che grazie a Google Analytics puoi esaminare il tuo funnel d’acquisizione?
Si tratta del processo di canalizzazione di un utente che entra in un sito per farlo arrivare all’acquisto. Ovviamente non tutti coloro che entrano sulla tua piattaforma online sono pronti per l’acquisto. Alcuni ricercano informazioni, altri hanno bisogno di essere convinti.
Ecco, questo processo normalmente viene visualizzato tramite un imbuto. Nella parte più estesa si trova la moltitudine di coloro che visitano il tuo sito per carpire informazioni; più avanti ci sono coloro ancora indecisi ma un po’ più informati.
Nel foro, proprio ad un passo dalla vendita ma in uno spazio decisamente ristretto, si trovano invece coloro che sono convinti e arrivano da te solo per acquistare. Il funnel d’acquisizione, in poche parole, ti serve a creare contenuti idonei a portarti ad un aumento delle visite non solo relativo al punto finale dell’imbuto, ma anche al resto degli utenti.
Ecco, Google Analytics è in grado di mostrarti qual è il processo di canalizzazione che svolgono gli utenti del tuo sito.
Per riuscire a visualizzare il funnel d’acquisizione per la tua attività clicca su:
Conversioni > Obiettivi > Visualizzazione Canalizzazione.
Prima di fare ciò, è bene che tu sappia che questa sezione si basa sugli obiettivi. Senza un obiettivo prefissato, non riuscirai a stimare se il tuo processo di canalizzazione (e, di conseguenza, la tua strategia di web marketing) è efficace e in che misura.
Una volta giunto su questa pagina, noterai la rappresentazione visiva di come si presenta la canalizzazione di vendita. Sempre sulla sinistra, puoi cliccare sull’opzione flusso obiettivo, ancora più specifica: ti indica, infatti, a che punto della canalizzazione si trova la maggior parte dei visitatori del tuo sito quando entra, quanti rimangono e vengono portati fino in fondo all’imbuto e quanti, invece, se ne vanno. Insomma, grazie a questa funzione potrai avere una visuale completa del lavoro che stai svolgendo.
5. Conclusioni
In questo articolo abbiamo conosciuto più da vicino il mondo di Google Analytics: tenere monitorato ciò che funziona e ciò che non produce risultati nel tuo sito è fondamentale!
Nel corso dell’articolo ti abbiamo presentato diverse funzionalità di questo tool: all'approfondimento del tuo pubblico all’analisi pagine e le categorie più visualizzate e ricercate. Infine, ti abbiamo mostrato un modo efficace per visualizzare il processo di canalizzazione dell’utente verso l’obiettivo.
Ovviamente, è difficile condensare in un articolo di blog tutto il mondo di Google Analytics, ma conoscere quantomeno le funzioni più utili per il tuo sito è già un bel passo avanti. Uno dei nostri motti è che c’è sempre da imparare! Se non te la senti di affrontare da solo questo percorso su Google Analytics, contattaci direttamente. Siamo qui per questo.
A presto,
Astrid, Anna e Francesca